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Bruciare grasso con il fidgeting

Pare che qualcosa contino anche i micromovimenti involontari.
Giocherellare con la penna, accavallare e allineare le gambe,
cambiare posizione su sedie e poltrone, girare i pollici, tambureggiare
con le dita, muovere una gamba su e giù: sembra che
anche attraverso queste mini-azioni più o meno consce ci giochia-
mo parte della guerra contro i chili di troppo. Parola della prestigiosa
Mayo Clinic di Rochester (USA), sulla base di alcuni recenti
studi: fare fidgeting (dall’inglese to fidget, ovvero “agitarsi”, “muoversi
in continuazione”) ci fa spendere in capo alla giornata la bellezza
di 350 calorie. L’equivalente di 40 minuti di jogging, di un’ora
di palestra o di trekking o di tennis in doppio. O, anche, di una
fettina di crostata o di una piccola porzione di spaghetti al pomodoro.
L’équipe della Mayo Clinic ha anche scoperto che a fare fidgeting
sono soprattutto i magri, e che questo loro minimalista
moto perpetuo rappresenta uno dei fattori che possono fare la differenza
nel riuscire a mantenere o no il peso forma. Dalla ricerca
coordinata dal dottor James A. Levine per la Mayo Clinica risulta
come le persone costituzionalmente magre siano quelle che tendono
a muoversi in continuazione anche quando sono a riposo,
mentre le persone sovrappeso risultano essere mediamente più
placide, fanno molto meno fidgeting.
Naturalmente si tratta solo di probabilità. Chi fa tanti micromovimenti
ha meno probabilità di ingrassare, ma se poi a tavola
non si contiene e vera attività fisica non ne fa è destinato ugualmente
a sovrappeso e obesità. Al contrario, la persona tranquilla
che raramente solleva un sopracciglio nella vita quotidiana sconta
solo un maggior rischio di ingrassare, ma se poi a tavola è austera
e le scarpette da ginnastica se le mette spesso, rimarrà quasi sicuramente
asciutta e scattante.
È chiaro che fidgeting e micromovimenti sono un minimo utile.
Per contribuire di più e meglio al nostro benessere i micromovimenti
non bastano, bisogna ricorrere ai macromovimenti, vale a
dire a un vero esercizio fisico, allo sport. Le ricerche confermano
che benefici psico-fisici cominciano a manifestarsi appena ci si
alza dalla poltrona, ma salgono man mano che si aumenta la dose
di esercizio fisico. Fino alle già citate tre sedute settimanali di almeno
40 minuti ciascuna di lavoro aerobico continuativo e costante,
senza sforzo.
Non è mai troppo tardi per cominciare a muoversi
C’è sempre tempo per dire basta alle cattive abitudini. Uno studio
condotto alla Harvard University School of Public Health su
14.786 persone, seguite con questionari per oltre un ventennio
evidenzia gli anni (o le frazioni di anno) mediamente guadagnati
mettendosi a svolgere diversi livelli di attività fisica a partire da
diverse fasce di età.

Autore: DOTTORESSA EVELINA FLACHI

Specialista in scienza dell'alimentazione-Nutrizionista
Testo tratto dal suo libro "IL PENTAGONO DEL BENESSERE " Edizioni OSCAR MONDADORI

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