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Gonfiore addominale e distensione addominale

Quasi tutte le persone hanno avvertito, in un momento o nell'altro della loro vita, l’addome pieno di gas, gonfio o disteso. Per molti, si tratta di sensazioni transitorie che si verificano dopo un pasto abbondante, si risolvono spontaneamente in breve tempo e non portano ad un significativo peggioramento della qualità di vita.

Per altri, invece, il gonfiore e la distensione addominale sono cronici, fastidiosi e influenzano negativamente la vita quotidiana: in questi casi potrebbero essere sostenuti da una condizione come la sindrome dell'intestino irritabile (IBS), che colpisce fino al 24% delle donne.

Le persone potrebbero confondere il gonfiore con altre cause di una pancia più evidente, come la perdita di tono muscolare della parete addominale.

Il gonfiore addominale è una sensazione soggettiva in qualsiasi regione dell’addome che viene avvertita dalle persone come senso di pienezza, di gonfiore, di gas intrappolato o di tensione ed è descritto come "intestino infiammato" in alcune culture, tra cui la nostra.

Al contrario, la distensione addominale è un aumento oggettivo e visibile della circonferenza addominale, spesso descritta come “un palloncino” o come “essere incinta”.

Quando gonfiore e distensione sono il sintomo predominante, sono presenti almeno un giorno alla settimana e sono presenti per almeno tre mesi, vengono considerati una malattia funzionale.

Secondo molti studi clinici gonfiore e/o distensione addominale possono essere presenti dal 16% al 31% della popolazione generale. Tuttavia, gonfiore e distensione sono molto più diffusi (oltre il 50%) se associati alla sindrome dell'intestino irritabile (IBS). Un ampio studio basato sulla popolazione globale ha rilevato che gonfiore e distensione funzionale sono più frequenti nel sesso femminile rispetto al maschile.

L'eziologia del gonfiore e della distensione addominale è complessa, spesso di natura multifattoriale e non completamente compresa. Tra le cause più comuni di gonfiore e distensione cronici rientrano:

• Stipsi
• Proliferazione batterica dell'intestino tenue
• Intolleranza al lattosio, al fruttosio o ad altri carboidrati
• Malattia celiaca
• Insufficienza pancreatica
• Gastroparesi
• Ascite
• Tumore maligno gastrointestinale o ginecologico
• Ipotiroidismo

Stipsi. Una delle cause più comuni del gonfiore è la stitichezza. Si può essere stitici senza rendersene conto, poiché avere meno evacuazioni del normale è solo uno dei sintomi della stitichezza. Infatti, altri sintomi di stitichezza includono uno sforzo eccessivo per iniziare o finire una evacuazione, feci che sembrano sassi o ciottoli, non sentirsi vuoti dopo una evacuazione.

La stitichezza può contribuire a dolore addominale e gonfiore perché più a lungo le feci rimangono nel colon, più tempo hanno i batteri per fermentare ciò che c'è, con conseguente aumento di gas e quindi gonfiore.

Proliferazione batterica dell'intestino tenue e intolleranza ai carboidrati. La proliferazione batterica dell'intestino tenue (SIBO) è una sindrome clinica osservata in molte malattie (ad es. fibrosi cistica, morbo di Parkinson, sclerodermia, diabete e malattie del tessuto connettivo), ma anche in condizioni non strutturali (ad es. uso di oppioidi o steroidi).

La proliferazione batterica dell'intestino tenue (SIBO) e l'intolleranza ai carboidrati (come ad esempio, lattosio e fruttosio) sono altre cause comuni di gonfiore e distensione cronici. Un eccesso di batteri nell'intestino tenue può causare sintomi dovuti alla fermentazione dei carboidrati con conseguente produzione di gas e stiramento e distensione dell'intestino tenue.

Tuttavia, non tutti gli individui che hanno un malassorbimento dei carboidrati manifestano questi sintomi. I soggetti con ipersensibilità viscerale (ad esempio, con IBS) hanno maggiori probabilità di manifestare sintomi a causa delle soglie di sensibilità più basse in risposta alla distensione intestinale. L’intolleranza al fruttosio è più comune – fino al 60% dei pazienti – dell’intolleranza al lattosio (51%).

La carenza di lattasi di per sé potrebbe non causare malassorbimento, poiché non tutti gli individui con carenza di lattasi diventano sintomatici dopo l'ingestione di lattosio. Ciò indica che altri fattori (ad esempio predisposizione genetica, ipersensibilità viscerale) potrebbero essere necessari per la generazione dei sintomi in alcuni pazienti.

I pazienti con malattia celiaca (CD), sensibilità al glutine non celiaca e intolleranza al glutine sperimentano gonfiore e distensione con o senza cambiamenti nelle abitudini intestinali.

Come prevenire il gonfiore

Il modo più semplice ed economicamente valido per diagnosticare qualsiasi intolleranza alimentare è solitamente una restrizione dietetica di breve durata (2 settimane), con la risoluzione dei sintomi come indicatore positivo. La ricerca ha dimostrato che una dieta a basso contenuto di oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli fermentabili (FODMAP) può ridurre i sintomi di eccessiva produzione di gas.

Una dieta a basso contenuto di FODMAP evita ingredienti alimentari fermentabili che producono gas, come:
Oligosaccaridi, che si trovano nel grano, nelle cipolle, nell'aglio, nei legumi e nei fagioli.
Disaccaridi, come il lattosio nel latte, nello yogurt e nel gelato.
Monosaccaridi, tra cui il fruttosio (un tipo di zucchero presente nella frutta e nel miele), nelle mele e nelle pere.
Polioli o alcoli di zucchero presenti in alimenti come albicocche, pesche nettarine (dette anche pesche noci), prugne e cavolfiori, così come in molti chewing gum e caramelle.

Nelle persone sensibili agli alimenti ricchi di FODMAP, avviene che l'intestino tenue non assorbe completamente questi carboidrati e li passa invece al colon, dove vengono fermentati dai batteri con conseguente produzione di gas. Per verificare se alcuni degli alimenti FODMAP stanno causando gas e gonfiore, si può iniziare eliminando gli alimenti FODMAP e poi reintrodurli lentamente nella dieta uno alla volta per individuare gli alimenti che stanno causando i problemi.

A lungo termine, la chiave per prevenire il gonfiore è capirne la causa. Se il problema è una stitichezza lieve, una dieta ricca di fibre, acqua ed esercizio fisico possono aiutare.

A cura del Dr. Marco Dal Fante, Gastroenterologo.

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